LA CASA SULL’ALBERO

Progetto comunità semiresidenziale socio - educativa

Fra le varie iniziative, il progetto più recente è “La casa sull’albero” (a Macerata, in via dei Velini n. 219) che riguarda un servizio di accoglienza in una comunità semiresidenziale socio-educativa per minorenni (di età compresa fra 6 e 14 anni) in situazioni di particolare disagio psico-fisico, sociale e familiare allo scopo di recuperarne l’integrazione sociale, curarne l’educazione e la scolarizzazione e mantenerne (quando è possibile) il contatto con i genitori naturali, anch’essi coinvolti in un percorso formativo attuato con l’assistenza di personale specializzato (assistenti sociali, psicoterapeuti e volontari qualificati).

La Fondazione Girolamo Colonna è intervenuta nella relativa realizzazione procurando vari elementi di arredo per il salone soggiorno (destinato anche alle attività di studio individuale e di gruppo) con librerie, armadi e tavoli forniti dalla Giessegi Industria Mobili di Appignano, con numerose sedie colorate in polipropilene fornite dalla Arirò di Recanati e con vari lettini in ferro completi di reti a doghe e materassi forniti dalla Happyflex Srl di Appignano; tutte Imprese del territorio che meritano un particolare ringraziamento per la disponibilità e l’attenzione dimostrate nell’assecondare la richiesta della Fondazione e nel praticare prezzi di favore, così da essere anch’Esse parte del progetto.

All’Associazione Piombini Sensini Onlus un sincero augurio di buon lavoro ed agli Ospiti della “casa sull’albero” un grande “… in bocca al lupo” perché la vita, che a volte sembra deluderci, può anche tornare ad essere piacevole

L’Associazione PIOMBINI-SENSINI onlus, con sede in Macerata Via Morbiducci n. 20, da oltre 125 anni accoglie, attraverso la comunità Il Girasole, minorenni e bambini con mamme in condizioni di disagio nelle sue strutture residenziali.

La riflessione continua sulla necessità di sperimentare risposte diversificate al crescente bisogno di sostegno alla funzione genitoriale e di tutela dei figli, trova nella L. R. 21/2016 la possibilità di realizzare un nuovo servizio di accoglienza semi-residenziale di carattere socio-educativo.

La caratteristica del servizio rappresenta una forma di prevenzione di interventi più radicali nella prospettiva del recupero della dimensione familiare; il progetto, come una delle prime esperienze sul territorio della Regione in attesa dell’approvazione dei manuali di autorizzazione ed accreditamento della legge citata, è finalizzato al sostegno della famiglia nel suo insieme senza l’allontanamento dei figli.

  • Accogliere minorenni che vivono in condizioni pregiudizievoli a causa delle difficoltà psico-emotive, educative, organizzative e di lavoro dei genitori.

  • Promuovere l’autonomia personale, rinforzando una relazione positiva con i genitori e l’ambiente sociale; supportare le funzioni genitoriali temporaneamente compromesse e favorire la costruzione di relazioni significative con gli educatori presenti.

  • Sostenere le abilità socio-educative, scolastiche e pratico/manuali, con lo sviluppo degli interessi e delle attitudini dei minorenni inseriti.

  • Prevedere attività con uno stabile ricorso alle opportunità di inclusione sociale offerte dalle agenzie formali ed informali dal territorio (scuola, sport, culto, relazioni con i pari…).

  • Proporre ai genitori un sostegno concreto nella gestione della quotidianità dei figli, attraverso una presa in carico di tutto il nucleo ed un intervento educativo individualizzato sul minorenne.

  • Evitare il trauma dell’allontanamento del minorenne dal suo nucleo familiare e dall’ambiente di vita.

  • Fornire un contesto in cui far confluire alcuni percorsi di tutela di minorenni in entrata o uscita dalle strutture residenziali.

  • Ridurre il numero degli inserimenti presso comunità residenziali e conseguentemente i costi economici e sociali dell’intervento.
  • La Comunità semiresidenziale socio-educativa (SEM) è un servizio dell’Area sociale nel Livello assistenziale della Tutela.

  • La Comunità SEM accoglie un massimo di 10 minorenni di ambo i sessi in età compresa tra i 6 ed i 14 anni, garantendo il rispetto dell’individualità ed una risposta adeguata ai loro bisogni psico-educativi.

  • Il servizio è rivolto a quei minorenni: con situazioni familiari problematiche;

  • a rischio psicopatologico o di emarginazione sociale;
    con genitori che necessitano di un supporto nella funzione educativa, anche solo per alcune ore al giorno.

  • La Comunità SEM è aperta nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 19:00; sono garantiti la somministrazione del pranzo, della merenda ed i trasporti essenziali. La struttura è chiusa nel mese di agosto e per due settimane durante le festività di Natale e Pasqua. In accordo con il Servizio Sociale inviante l’orario di permanenza può essere modulato sulle esigenze delle famiglie.

  • La struttura è una risorsa, che privilegia l’ammissione di minorenni residenti nel Comune di Macerata e negli altri comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 15 su richiesta dei Servizi Sociali.
    La Comunità è costituita da un intero piano all’interno di una villa antica facilmente raggiungibile dal centro di Macerata anche con i mezzi pubblici. La distribuzione degli spazi è funzionale a: pranzo e socializzazione, attività di studio, attività di laboratorio, cucina attrezzata, servizi igienici per gli ospiti ed il personale, ufficio. Dispone di uno spazio esterno per attività ludiche e motorie libere ed organizzate.

  • La collocazione della Comunità in città favorisce il rapporto e l’integrazione nel contesto sociale attraverso contatti con le varie agenzie che si occupano di scuola, sport, tempo libero e culto.

L’equipe educativa della comunità è composta da:

  • Un responsabile della Comunità semi-residenziale;
  • Due educatori;
  • Un’assistente sociale;
  • Uno psicoterapeuta.Gli operatori dell’equipe partecipano ad una riunione settimanale per l’organizzazione e la progettazione educativa, alla supervisione mensile di un professionista esterno con competenze specifiche ed alla formazione permanente garantita dall’Associazione.

    Per eventuali valutazioni psicodiagnostiche, colloqui di sostegno e percorsi psicoterapeutici, l’equipe si avvale di altre professionalità presenti nel Centro Arcobaleno dell’Associazione.

L’attività educativa viene svolta con il supporto teorico della psicologia sistemico-relazionale, utilizzando anche strategie di tipo cognitivo comportamentale, di ascolto empatico e dell’intelligenza emotiva.

Il personale educativo utilizza i seguenti strumenti:

    • Regolamento interno.
    • Diario giornaliero e registro delle comunicazioni.
    • Cartella personale del minorenne con il Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.).
    • Schede per l’osservazione e le verifiche del P.E.I.


Gli educatori verbalizzano quotidianamente i fatti accaduti in un diario di bordo, che possiamo definire come il passaggio di comunicazioni tra i membri dell’equipe. L’equipe educativa cura la stesura di una cartella del minore in cui vengono raccolte le informazioni desunte dalla sua storia, le osservazioni dal momento del suo ingresso in Comunità SEM, gli eventuali provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, il P.E.I., la documentazione sanitaria e scolastica necessaria alla presa in carico.

L’equipe educativa elabora un Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.), coinvolgendo la famiglia ed il minorenne, condiviso con gli operatori del Servizio Sociale territoriale, contenente:

  • situazione che ha determinato l’accoglienza;
  • obiettivi educativi;
  • strumenti e metodi di intervento
  • tempi di realizzazione e modalità di verifica;
  • procedure per la valutazione e le modifiche in itinere


Il minorenne è informato sull’evoluzione del suo percorso e coinvolto nell’impostazione del progetto a lui riferito al massimo consentito dalle sue capacità. La valutazione e le verifiche del P.E.I. sono effettuate congiuntamente dall’equipe della Comunità semiresidenziale, dai servizi socio-sanitari affidatari e dall’esercente la responsabilità genitoriale, con cadenza almeno bimestrale.

La Comunità semi-residenziale è una soluzione limitata nel tempo che può favorire un processo di cambiamento nel sistema familiare, solo se si costruisce un’alleanza tra gli operatori e la famiglia del minorenne accolto, nella chiarezza dei ruoli e della consapevolezza dei limiti. Le attività sono programmate in riferimento alle diverse fasce d’età e comprendono:

Attività con il minorenne:

  • Accompagnamento nel percorso scolastico.
  • Consumazione dei pasti e riordino della casa dopo ogni attività.
  • Attività ludiche, ricreative e sportive.
  • Laboratori artistici e creativi.
  • Attività stimolanti all’esterno della comunità (passeggiate, escursioni, arrampicata, rafting, …)
  • Riunione settimanale di comunità.
  • Colloqui di sostegno psicologico.
  • Incontri formativi su tematiche specifiche.


Attività con la famiglia:

  • L’equipe educativa della Comunità diurna effettua:
  • Colloqui telefonici settimanali sull’andamento del percorso.
  • Incontri con il Servizio Sociale e la famiglia per la verifica del P.E.I. e per definire una linea educativa comune.
  • Incontri mensili con tutti i genitori dei minorenni inseriti con la conduzione di uno psicologo per aiutarsi ad aiutare.

PROCEDURA di AMMISSIONE

  • La richiesta di inserimento deve essere formalizzata dal Servizio Sociale affidatario e/o territorialmente competente del minorenne; l’equipe educativa valuta la richiesta ed attraverso il Responsabile della Comunità comunica l’esito della valutazione.

  • L’accoglienza del minorenne è subordinata alla predisposizione, da parte del Servizio Sociale inviante di un Piano di Intervento/Progetto Quadro che recepisce le eventuali deliberazioni del Tribunale per i Minorenni e del Tribunale Ordinario e contiene comunque:
    l’analisi e la relazione conoscitiva sulla condizione del minorenne;
    l’obiettivo conclusivo dell’intervento, con le relative fasi e tempi;
    gli obiettivi e le responsabilità del lavoro con la famiglia di origine e/o con la famiglia affidataria e/o con la famiglia adottiva;
    il lavoro di rete con altre agenzie formali ed informali;
    ruoli e competenze dei Servizi e della Comunità semiresidenziale;
    modalità e tempi di verifica.

  • L’inserimento del minorenne è comunque preceduto da almeno due incontri con la famiglia in cui si condividono le modalità di funzionamento della Comunità.

  • Il minorenne viene accompagnato nella struttura dal Servizio Sociale inviante con le modalità ritenute più opportune.

  • Al momento dell’accoglienza del minorenne nella Comunità, i Servizi Sociali e Sanitari competenti producono i provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, la documentazione anagrafica, sanitaria e scolastica del minorenne accolto.

  • Il pagamento della tariffa pro-capite giornaliera è a carico del Comune di residenza del minore, stabilita attraverso una lettera-contratto sottoscritta dal Presidente dell’Associazione e dal Dirigente dei Servizi sociali del Comune inviante, in cui si definiscono le prestazioni erogate e le relative tariffe.

PROCEDURA DI DIMISSIONE

  • Le dimissioni del minorenne avvengono al termine de percorso, quando cioè sono stati raggiunti, almeno in parte, gli obiettivi del P.E.I.

  • La dimissione può avvenire anche per disposizioni del Servizio sociale inviante o provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.

  • L’equipe educativa si riserva la possibilità di provvedere tempestivamente alla dimissione del minorenne quando si verificassero situazioni (singoli episodi o dinamiche) pericolose per il soggetto stesso, per gli altri minorenni accolti o per gli operatori della struttura.

  • Le modalità di dimissione sono, in ogni caso, concordate tra l’equipe educativa, il Servizio Sociale e la famiglia.

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