Caffe’ Alzheimer 2021

Mai come negli ultimi anni la mission del Caffè Alzheimer è divenuta una priorità nell’assistenza delle famiglie che convivono con la demenza.

In un tempo di emergenza sanitaria, di chiusura e limitazioni, il Caffè Alzheimer ha continuato a giocare un ruolo importante.

In un tempo di emergenza sanitaria, di chiusura e limitazioni, durante il quale molti fondamentali servizi territoriali (quali ad esempio i centri diurni, le attività di assistenza domiciliare integrata, etc.) sono stati sospesi o hanno funzionato a regime ridotto, il Caffè Alzheimer ha continuato a giocare un ruolo importante.

Il servizio tuttavia è stato ripensato su diversi pomeriggi e ha richiesto una profonda riorganizzazione generale per l’emergenza sanitaria. Alla luce del periodo storico che stiamo attraversando, si è rivelato dunque ancor più centrale il ruolo svolto dal Caffè Alzheimer e dai suoi operatori sul territorio. La rete ha permesso di tenere le fila e i contatti fra le famiglie, rilevando i bisogni e cercando di fornire delle risposte più o meno formali per soddisfarli.

Da qui si evince l’esigenza di continuare a supportare, con i mezzi a disposizione, i malati e i loro caregiver, aiutando le famiglie ad affrontare la malattia e ciò che ad essa è legato. Oggi è ancor più doverosa l’attenzione al processo di presa in carico/cura di una persona con demenza e della sua famiglia.

L’Alzheimer Uniti Marche Odv grazie al sostegno della Fondazione Girolamo Colonna, dopo un anno e mezzo di interruzione delle attività ha ripreso nei locali di Circolamente (Via Dei Velini 19/A Macerata) il Caffè Alzheimer di Macerata Città amica della persona con demenza, inaugurato ufficialmente l’8 luglio 2021 alla presenza del dott. Nicola Colonna, il dott. Gianni Giuli ed il dott. Francesco Ciotti della Fondazione Colonna che hanno portato il loro saluto augurale ribadendo l’attenzione ed il sostegno alle persone con demenza e alle famiglie.

Da giugno a settembre 2021 sono state condotte attività di socializzazione e laboratori psico-sociali all’interno dei locali del centro (ESTATE AL CAFFÈ); hanno coinvolto circa 20 persone con diagnosi di demenza, per un totale di 27 incontri. Gli incontri sono ripresi ad ottobre e hanno continuato fino a dicembre 2021 con tre appuntamenti settimanali durante i quali si sono svolti incontri di socializzazione e attività ludico – ricreative, finalizzati a ridurre l’isolamento e prevenire la solitudine. Nella giornata del mercoledì è stato programmato anche un momento formativo per i familiari (17.00-18.30).

I partecipanti registrati in questo periodo sono stati 19 con una media di 12 persone ad incontro. Le persone con demenza coinvolte nelle attività del Caffè Alzheimer sono state complessivamente 25 (di cui 20 nel periodo estivo e 19 nel periodo autunnale).

Il programma di questi appuntamenti ha previsto di volta in volta diverse attività:

Uno spazio ludico-ricreativo e stimolativo-riabilitativo (giochi, letture, musica, attività motorie, ecc.), per le persone con demenza, un momento di convivialità atto a produrre coesione tra i partecipanti, in un clima empatico e di “festosità “assaporando insieme un caffè e gustando dei pasticcini e dei biscotti.

Laboratori ludico-ricreativo e corsi di formazione con caregiver e persone con demenza atti a far apprendere ai familiari come rapportarsi con il loro caro e come fare per proporre e gestire un’attività che potrebbe essere replicata anche a casa.

È importante sottolineare come quello che può apparire come un “pomeriggio diverso in compagnia e serenità” è stato frutto di una progettazione e si fonda su di una metodica ben precisa che è l’approccio bio-psico-sociale e la cura centrata sulla persona. Ogni fase dell’attività è stata pensata in funzione di determinati obiettivi che sono stati identificati in:

  • Combattere l’isolamento favorendo il mantenimento ed il potenziamento dei contatti sociali sia per le persone affette da demenza che per i suoi familiari;
  • Far apprendere ai familiari ad avere una capacità relazionale più “sana” con i propri cari affetti da demenza;
  • Migliorare la qualità dell’assistenza mediante una formazione di esperti della materia;
  • Creare reti di solidarietà fra le famiglie dei malati di Alzheimer, con funzione di auto-mutuo-aiuto;
  • Ridurre l’ansia e la depressione e il carico percepito dai caregiver.


Rassegna stampa:

Resto del Carlino (link)
Cronache Maceratesi (link)

Solverwp- WordPress Theme and Plugin